venerdì 17 febbraio 2012

lungo, fino al ricupero completo. In altre parole, l'interpretazione e l'utilizzazione dei segnali é resa possibile solo da una mobilizzazione intensa, generale e continua delle funzioni cerebrali superiori (memoria, interpretazione, rappresentazione, emozione, percezione…). Durante questi periodi, gli scambi d'informazioni intracerebrali accertano la provenienza e la destinazione di questo tipo di stimoli, li integrano con altre afferenze, traducendoli in percezioni che l'area motoria utilizza per pianificare la sequenza muscolare. Sarebbe difficile dare una definizione più esatta di quelle situazioni d'apprendimento e di ricerca d'una soluzione ad un problema[1], che le diverse tecniche di riabilitazione cognitiva considerano necessarie per stimolare i processi di plasticità neuronale, per innescare la riconfigurazione delle reti sinaptiche, riconducendo la programmazione motoria sotto il controllo dei centri superiori.

La ginnastica oro-facciale d'Olivier Nicolas Gilles
Le tecniche elaborate da O.N. Gilles, ortofonista specializzato nella rieducazione cognitiva, mirano, anch'esse, a favorire la plasticità neuronale, installando il paziente in situazione d'apprendimento e chiedendogli di risolvere dei problemi, fuori da ogni routine, che lo spingono a mobilizzare le funzioni superiori, in modo da stimolare la riconfigurazione dei circuiti cerebrali e delle connessioni funzionali.


Utilizzando come porta d'ingresso, gli occhi, attraverso la lettura[2] ad alta voce, questo metodo mira a restaurare i collegamenti tra gli articolatori della parola (organi motori orofacciali : labbra, lingua, corde vocali, velo palatino, deglutizione, respirazione, movimenti oculari saccadici[3]…) e le regioni cerebrali di programmazione e di controllo.
La lettura ad alta voce é un'attività lineare che ben si presta a mantenere il soggetto in condizione d'apprendimento, spingendolo ad attivare le funzioni cerebrali superiori per risolvere dei problemi, stimolando, così, la plasticità neuronale.
Grazie a qualsiasi programma informatico d'elaborazione di testi, si può modificare molto facilmente[4] qualsiasi articolo di rivista, o pagina di libro, per trasformarla in un percorso disseminato d'ostacoli e di pause, in modo che diventi il supporto d'un numero praticamente infinito d'esercizi, la cui enunciazione ad alta voce potrà essere sottoposta ad ogni sorta di consegne mutevoli che impongano incessanti variazioni di ritmo. D'altra parte, esigendo che attività diverse siano svolte nello stesso tempo[5], gli esercizi fanno sperimentare al soggetto gli effetti d'accoppiamento e disaccopiamento delle attività, secondo opzioni continuamente variabili.
Così, quest'unica attività di lettura-dizione-calcolo mentale obbliga il soggetto a mobilizzare la memoria di lavoro per ricomporre le parole, dissociando o fusionando le lettere e ad attualizzare le conoscenze ortografiche, grammaticali e sintattiche per ricostruire la struttura delle frasi. Esigendo una vera e propria ginnastica linguale e vocale, gli esercizi fanno intervenire, nello stesso tempo, una larga costellazione di meccanismi inerenti alla scrittura, alla dizione, alla fonazione (gestione minuta degli articolatori della parola, dei muscoli addominali e toracici della respirazione), alla deglutizione, al controllo dei movimenti oculari saccadici, alla sincronizzazione tra decifrazione/enunciazione/respirazione, all'appropriazione significante delle frasi, all’intelligibilità e all’informatività del discorso, mettendo in tensione l'assieme delle strutture



[1] L'intensa attività cerebrale che si osserva in queste situazioni é simile a quella che accompagna la maturazione delle modalità sensoriali del bambino che deve subire un lungo processo d'apprendimento sensori motorio per capire in che modo un nome e un oggetto si collegano l'uno all'altro, rinviando anche a caratteristiche di qualità, di forma, peso, colore, gusto…
[2] Anche la semplice lettura mentale (riconoscere la forma delle lettere, la loro orientazione nello spazio, la loro corrispondenza sonora, raggrupparle per costituire delle parole, identificarne il significato, integrarle in assiemi vieppiù complessi sul piano semantico e grammaticale) costituisce un processo di gran complessità che utilizza intensamente le capacità cognitive, che mette in tensione molte formazioni corticali e sottocorticali, che esige la memorizzazione delle coordinate spaziali delle parole, implica numerose operazioni d'analisi, di sintesi, di confronto con informazioni memorizzate, tanto sul piano morfologico che sonoro. Per giunta, la lettura ad alta voce
mobilizza, a sua volta, altre strutture… senza dimenticare che gli esercizi possono anche comportare esigenze di riconoscimento di quantità, di immagini, di colori…
[3] I movimenti saccadici servono a fissare sul bersaglio la parte più discriminante della retina (centro della macula), in modo da estrarre il massimo d'informazioni dalle forme scritte. Si tratta di un fenomeno d'estrema complessità, sul piano neurologico, organizzato dalla sinergia tra numerosi circuiti e regioni cerebrali (cortecce frontali, occipitali, tronco, talamo, gangli della base, cervelletto…).
[4] Ad esempio : eliminare tutti gli spazi tra le parole; introdurre spazi arbitrari; sostituire, aleatoriamente, certe lettere ad altre, secondo criteri ortofonicamente significativi; raddoppiare, triplicare, quadruplicare, sempre in modo aleatorio, certe parole o certi gruppi di parole che dovranno esser letti con o senza le parole supplementari; stampare il testo su fogli diversi (oppure farlo apparire su display successivi) con le tre prime parole sulla prima pagina (o display), le sei parole successive sulla seconda pagina, le due parole successive sulla terza, eccetera, facendo succedersi le pagine a velocità costante, o variabile, regolare o irregolare, richiedendo di enunciare il testo per frasi intere. Altre consegne di lettura possono integrare il calcolo mentale, richiedendo di correggere i suoni trasformati tenendo il conto del loro numero, oppure imporre di leggere il testo raggruppando le parole due a due, tre a tre, quattro a quattro, eccetera, oppure secondo consegne numeriche variabili, oppure raggruppando le parole ad libitum, purché, alla fine di ogni frase, si enunci il numero di gruppi costituiti. É anche possibile superare lo stadio dell'appropriazione d'un materiale verbale prodotto da altri (lettura d'un testo), richiedendo al soggetto di costruire un racconto a partire d'un supporto d'immagini,in modo da mobilizzare ancor più profondamente le zone frontali e le regioni sottocorticali. Anche l'enunciazione del racconto può esser sottoposta a consegne che integrino il calcolo mentale.
[5] Ad esempio : copiare una frase compitandola nello stesso tempo; scrivere una parola, mentre la si compita; compitare ogni parola e poi scriverla... tenendo il conto mentale del numero di verbi o del numero di parole …

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